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Intervista Soncini su Quotidiano Energia

Inizio di una nuova vita per la società e per i materiali”, significa questo Aura, il nome con cui la ex Accord Phoenix è ripartita nella primavera del 2020, in pieno lockdown. A raccontare la storia dell’azienda specializzata nel riciclo dei Raee, i rifiuti elettrici ed elettronici, è Italo Soncini, presidente di Aura e manager di Alvarez & Marsal.
“La società nasce nel 201 6 a l’.Aquila per iniziativa di alcuni soci privati con il supporto finanziario di lnvitalia perché è stata creata all’interno del cratere del terremoto”, ricorda Soncini. Un investimento da circa 60 milioni di euro impiegato quasi integralmente per gli impianti, lo stabilimento, il lancio dell’attività.


Ma l’avvio è difficile, arrivano due sequestri e l’impresa non esce mai dalla fase di start-up. _Entra intanto nel capitale sociale il fondo internazionale di private equity Orchard – oggi socio unico di Aura Spa che a fine 2019 si rivolge ad Alvarez & Marsal, società di consulenza attiva in tutto il mondo e specializzata nella ristrutturazione di aziende, per capire come e se andare avanti. Al termine della valutazione di Alvarez & Marsal, la scorsa primavera Orchard decide di continuare a investire in quella che oggi si chiama Aura e manager della società di consulenza entrano nella gestione, tra loro Soncini in qualità di presidente e rappresentante legale.

“La prima cosa che mi piace sottolineare in questa storia, che ancora non si può chiamare una storia di successo perché stiamo guadando il fiume, è che un fondo estero ha investito in Italia nel pieno del lockdown”, dichiara Soncini. E lo ha fatto, continua, perché Aura ha “macchinari di eccellenza che possono trattare integralmente i Raee. A seconda della tipologia, i rifiuti vengono trasformati in nuovi materiali con percentuali che vanno dal 93-94% al 98%: da una linea esce rame, da un’altra alluminio, da un’altra ancora ferro e infine una plastica trattabile. Il resto, quel pezzettino che manca per chiudere il cerchio, per ora va in discarica.


Aura “lavora circa 15 mila tonnellate l’anno di Raee, vorremmo arrivare a 25-30 mila potenziando la capacità produttiva, convinti”, prosegue Soncini, “che l’impianto possa puntare a trattare i Raee oltre che dell’Abruzzo, delle Marche, dell’Umbria, della Toscana, dell’Emilia Romagna, del Mezzogiorno e delle località logisticamente convenienti”.

Ma per far questo è importante la collaborazione con gli stakeholder locali, istituzioni e utility.
Va in questa direzione l’accordo siglato da Aura con Asm l’Aquila che regolamenterà la partnership pubblico/privata per la raccolta, il conferimento e lo smaltimento dei Raee, inizialmente nel territorio aquilano e poi, attraverso lo sviluppo di nuovi protocolli d’intesa, le attività si estenderanno alle altre province abruzzesi. Un esempio virtuoso di economia circolare a km 0 in collaborazione con il pubblico”, commenta Soncini. “Stiamo facendo accordi anche con altre utility” fuori dall’Abruzzo “con cui già collaboriamo: lren, Hera, A2A”.

Come tutte le start-up, afferma ancora il presidente, Aura ha dovuto fare fronte alla “difficoltà di trovare spazio”, a queste si sono aggiunte le criticità legate al Covid e al contesto di mercato dove “c’è un sistema di consorzi che gestisce i Raee in cui si possono trovare molte aree di miglioramento in termini di efficientamento”.
l’.economia circolare è un settore sempre più importante, ma “c’è tanto da ottimizzare, il Raee si muove troppo, bisogna puntare a un Raee a km 0 o almeno ridurre i flussi”. Quello che serve soprattutto, conclude Soncini, è una “visione d’insieme” e un supporto a livello centrale.